La Direttiva europea sulla due diligence di sostenibilità aziendale (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), nota informalmente come legge europea sulle filiere produttive (European Supply Chain Act), è entrata in vigore nel 2024. Questa normativa impone alle aziende coinvolte di identificare e affrontare gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente, sia all’interno che all’esterno dell’Europa.
Spetta a ciascun Stato membro implementare e far rispettare questa legislazione secondo quanto stabilito dalla Direttiva, garantendo adeguati meccanismi di controllo ad ogni livello. La normativa stessa fornisce quindi un percorso verso le migliori pratiche, ma la sua efficacia dipende dall’approccio adottato da ciascun paese nell’attuazione.
La maggior parte degli Stati membri dell’UE sta ancora lavorando alla trasposizione della direttiva a livello nazionale. In Italia i nostri partner WeWorld hanno partecipato alla campagna Impresa2030 per garantire un’implementazione solida nella legislazione nazionale. In Svizzera, che non è membro dell’UE, un’iniziativa del 2020 per imprese responsabili - Responsible Business Initiative (RBI) - che chiedeva l’obbligo di due diligence e responsabilità aziendale, è stata respinta tramite referendum. Dal 2022 è in vigore una legislazione limitata sulla due diligence, ma riguarda solo i minerali e i metalli provenienti da zone di conflitto e il lavoro minorile.